Siamo tutti a rischio di Alzheimer, specialmente dopo i 50 anni. Questa frase detta al Ministero della Salute nel corso della conferenza stampa per presentare il progetto Interceptor conto l’Alzheimer, ben descrive il rischio rappresentato da questa insidiosa malattia che per lunghi anni lavora senza sintomi e distrugge progressivamente i neuroni del cervello. Chi è malato non lo sa e se ne accorge dopo 15 - 20 anni quando ormai è troppo tardi per correre ai ripari. La Malattia di Alzheimer rappresenta la più frequente patologia neurodegenerativa. La prevalenza della malattia aumenta con l’età e raggiunge il 15-20% nei soggetti di oltre 80 anni. Il problema è destinato a crescere: secondo le stime ogni anno vengono diagnosticati 7,7 milioni di nuovi casi (come dire che ogni 3 secondi viene diagnosticato un nuovo caso). Nel mondo ci sono 47 milioni di malati che diventeranno 135 milioni nel giro di 30 anni. In Italia ci sono 800 mila malati. Il progetto Interceptor del Ministero della Salute mira con uno screening selettivo della popolazione a individuare precocemente i malati, quando questa pericolosa patologia che non da sintomi è ancora all’inizio. Per lo screening sono stati individuati i soggetti tra i 50 e gli 85 anni. Con questo esame collettivo si potrà stimare quante persone si ammaleranno nei prossimi anni ed avere un quadro di riferimento per la somministrazione dei farmaci, che sono ancora allo studio, e che si spera, potranno essere disponibili nei prossimi anni. Lo screening prevede di individuare i test e gli esami biologici (biomarcatori) più efficaci nell’individuazione precoce della patologia. Il ciclo degli esami inizia con una valutazione neuropsicologica dello stato cognitivo.
Per informazioni e per avere una valutazione dello stato cognitivo www.fondazioneigea.it info@fondazioneigea.it tel. 0688814529.