ATTIVITà
La Fondazione IGEA Onlus promuove l’applicazione del protocollo Train the Brain (Allena il cervello) contro la perdita cognitiva, le demenze e l’Alzheimer.
Il protocollo di allenamento della mente, utile come prevenzione anche per le persone sane, è stato studiato e realizzato dal neurofisiologo Prof. Lamberto Maffei con l’Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ed ha dato risultati positivi nell’ottanta per cento dei casi trattati.
Per mantenere attive le capacità mentali, contrastare l’invecchiamento e prevenire le patologie cerebrali, si deve fare esercizio, allenare il cervello, che è un organo come tutti gli altri, con il tempo invecchia e con lo stress può perdere vivacità. Per mantenerlo attivo si deve fare esercizio proprio come si fa andando in palestra a fare ginnastica. Con la ginnastica i nostri muscoli si mantengono tonici e funzionano meglio, si allontanano gli effetti dell’invecchiamento e il rischio di ammalarsi. La stessa cosa accade per il cervello, che, come tutti gli altri organi, ha bisogno di controlli e prevenzione, come siamo abituati a fare andando dal cardiologo, dall’oculista o dall’ortopedico, ma mai o quasi mai facciamo un controllo dello stato cognitivo.
Il protocollo Train the Brain, che non è invasivo, si basa sulla promozione della plasticità del cervello, cioè sulla capacità dei circuiti neuronali e delle sinapsi di adattarsi agli stimoli e quindi anche ai cambiamenti causati dalle patologie incipienti che possono essere controbilanciati agendo sulla plasticità cerebrale.
Per ottenere questo benefico adattamento è necessario stimolare il cervello. Il protocollo prevede, sotto il controllo di medici neurologi e psicologi, controlli clinici, attività cognitive, razionali, mnemoniche, creative ed emozionali, accompagnate con attività fisiche per migliorare la circolazione del sangue e quindi anche l’afflusso al cervello.
La diffusione della cultura della prevenzione è particolarmente importante per questo tipo di patologie, che fanno molta paura e spesso vengono nascoste anche dai familiari delle persone colpite. Invece con una campagna di informazione e prevenzione si potrebbero individuare molti casi di persone a rischio e aiutarli a contrastare e ritardare la malattia quando si è ancora in tempo.
La Fondazione IGEA opera su varie linee di azione tra le quali:
- Diffusione della cultura della prevenzione. La scienza medica non è ancora in grado di curare le malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, ma è possibile diagnosticarla in anticipo, 4 o 5 anni prima che appaiano i sintomi, e si può intervenire per ritardarne il decorso.
- Screening della popolazione e check up di controllo. Questi sono molto importanti in quanto la patologia per anni non da sintomi e molti malati non sanno di esserlo. La malattia lavora per 15 – 20 anni distruggendo progressivamente i neuroni senza manifestarsi e solo alla fine appaiono i sintomi, quando il corredo neuronale è devastato e non c’è più possibilità di intervenire.
- Applicazione del protocollo anche alle persone sane che attraverso attività di stimolazione cognitiva possono tenere il cervello allenato e allontanare il decadimento e il pericolo di cadere nella patologia.