Diagnosi di alzheimer: non c’è mai la certezza sui malati in vita

Set 26, 2017

Oggi l’unico modo di fare una diagnosi certa di demenza di Alzheimer è attraverso l’identificazione delle placche amiloidi nel tessuto cerebrale, possibile solo con l’autopsia dopo la morte del paziente. Questo significa che durante il decorso della malattia, quando il paziente è ancora in vita, si può fare solo una diagnosi di Alzheimer “possibile” o “probabile”. Per questo i medici si avvalgono di diversi test:

  • esami clinici, come quello del sangue, delle urine o del liquido spinale
  • test neuropsicologici per misurare la memoria, la capacità di risolvere problemi, il grado di attenzione, la capacità di contare e di dialogare
  • Tac cerebrali per identificare ogni possibile segno di anormalità
  • Questi esami permettono al medico di escludere altre possibili cause che portano a sintomi analoghi, come problemi di tiroide, reazioni avverse a farmaci, depressione, tumori cerebrali, ma anche malattie dei vasi sanguigni cerebrali.

Come in altre malattie neurodegenerative, la diagnosi precoce è molto importante sia perché offre la possibilità di trattare alcuni sintomi della malattia, sia perché permette al paziente di pianificare il suo futuro, quando ancora è in grado di prendere decisioni.

Purtroppo non esiste ancora un farmaco per curare questa malattia. Si può solo cercare di prevenirla attraverso una diagnosi precoce e l’applicazione dei trattamenti si stimolazione cognitiva.

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