21 Settembre Giornata Mondiale Alzheimer premio per la prevenzione della malattia al prof. Maffei

Roma, sett. 2019 – Il 21 settembre si celebra in tutte le nazioni la XXVI giornata mondiale dell’Alzheimer. In Italia lI Prof. Lamberto Maffei, Medico Neurofisiologo, Presidente Emerito dell’Accademia Nazionale dei Lincei, ha ricevuto il Premio Medicina 2019 per il protocollo di prevenzione dell’Alzheimer realizzato al Consiglio Nazionale delle Ricerche. “Attraverso i suoi studi condotti al Consiglio Nazionale delle Ricerche – recita la motivazione – ha dimostrato, per la prima volta nella lotta all’Alzheimer, le potenzialità sul cervello di interventi protettivi, non farmacologici, di training, anche in anziani con danni cognitivi. Le sperimentazioni, condotte nonostante lo scetticismo di alcuni ambienti medici, hanno dato risultati positivi nell’ottanta per cento dei soggetti trattati ed hanno consentito un rallentamento e a volte un recupero nella patologia. Questa Malattia, con circa 40 milioni di malati in tutto il mondo, che diventeranno 130 milioni nel 2050, è stata definita dagli scienziati internazionali uno tzuami che sta per abbattersi sull’Umanità. Dopo che alcune tra le principali case farmaceutiche mondiali hanno abbandonato le sperimentazioni a causa degli scarsi risultati raggiunti e dei costi eccessivi, il protocollo Train the Brain del prof. Lamberto Maffei costituisce attualmente un importante strumento di difesa e di prevenzione contro lo tzunami neurodegenerativo che minaccia l’Umanità”.
 
Alle evidenze cliniche dei risultati ottenuti, pubblicati su Scientific Reports di Nature, su Pub Med, su European Journal of Neuroscience e su altre riviste internazionali, si sono aggiunti il gradimento e i ringraziamenti espressi dai pazienti e dalle loro famiglie che hanno testimoniato i miglioramenti raggiunti ed hanno chiesto di proseguire il training anche dopo il completamento del ciclo previsto.
 
Il prof. Lamberto Maffei è l’unico neuro scienziato che ha proposto una strategia utile per fronteggiare questa patologia che ancora non ha una cura ma che si può prevenire e rallentare.
 
Il protocollo Train the Brain è attualmente diffuso e applicato dalla Fondazione IGEA Onlus. I primi centri operativi sono all’Istituto di Neuroscienze del CNR di Pisa, al Dipartimento di Neuroscienze Umane dell’Università Sapienza di Roma e al Centro ricerche del CNR di Cagliari. La Fondazione IGEA sta avviando una collaborazione anche con l’Università di Milano e con l’INAIL.
 
L’attesa che la ricerca porti una soluzione per la cura dell’Alzheimer appare avere tempi sempre più lunghi, dopo che alcune tra le principali case farmaceutiche mondiali hanno abbandonato le sperimentazioni a causa degli scarsi risultati raggiunti e dei costi eccessivi.
 
Tutto ciò rende il protocollo Train the Brain del prof. Lamberto Maffei un importante strumento di difesa e di prevenzione contro lo tzunami neurodegenerativo che minaccia l’Umanità. In Italia ci sono circa 800 mila malati conclamati e almeno altrettanti colpiti dalla patologia che ancora non lo sanno perché non hanno sintomi, dato che la malattia lavora al buio per 15 – 20 anni prima di manifestarsi.
 
L’impegno decennale del prof. Maffei è sempre stato rivolto a proteggere la nostra mente sia attraverso l’approfondimento degli studi scientifici, da lui condotti anche assieme con la prof.ssa Rita Levi Montalcini, sia esplorando gli effetti e i pericoli cui è esposto il cervello nel mondo veloce e iperconnesso della digitalizzazione.
 
Il cervello è un organo molto più lento dei moderni dispositivi informatici, che rischiano di farci perdere gli stimoli fisiologici della natura e della vita che ci circonda. Questo pericolo è descritto dal prof. Maffei in tre saggi recentemente pubblicati: “Elogio della Lentezza”, “Elogio della ribellione”, “Elogio della parola”, tre titoli significativi che ben identificano i valori umani e intellettivi da conservare e proteggere per riscoprire la civiltà della riflessione e della cultura, contro la superficialità e “il sonno della ragione” che “ produce mostri” come lui stesso ama ricordare, citando la celebre opera di Goya.
 
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