In Italia un milione di depressi rischia l’Alzheimer

In Italia un milione di persone che soffre di depressione non si cura, rischiando di cadere nell’Alzheimer. La depressione è infatti uno dei principali fattori di rischio delle demenze, dopo aver superato i 55 – 60 anni. Tra gli altri principali fattori di rischio ci sono il diabete, l’obesità, il fumo e l’ipertensione. In Italia le persone depresse, secondo i dati al 2018 dell’Istituto Superiore di Sanità sono circa 2,5 milioni, pari al 6% della popolazione tra i 18 e i 69 anni. Di questi il 40 % (un milione) non si cura.


Questa patologia ruba a ciascun malato in media 14 giorni al mese di benessere psicologico e circa 7 giorni al mese di benessere fisico.
Solo il 60% di chi riferisce sintomi depressivi ricorre all’aiuto di qualcuno, rivolgendosi nel 30 % dei casi soprattutto a medici o ad operatori sanitari, mentre il 20 % chiede aiuto in famiglia.


La depressione è più frequente all’avanzare dell’età, analogamente alle demenze e all’Alzheimer, e sfiora l’8% fra i 50-69enni, prevalentemente tra le donne con il 7%, mentre tra gli uomini si registra un 4,5%. La diffusione è più elevata fra le classi socialmente più svantaggiate e raggiunge il 14% fra chi riferisce molte difficoltà economiche o per istruzione, il 13% fra chi riferisce almeno una diagnosi di patologia cronica, l’8% fra chi non possiede un lavoro regolare e ancora l’8% fra chi vive da solo.


Tra le regioni italiane più colpite figurano il Molise, la Sardegna, la Campania, l’Umbria, l’Emilia Romagna e il Friuli, mentre le percentuali più basse di depressi si trovano in Basilicata, nelle Province di Trento e di Bolzano, in Puglia, in Liguria e nel Lazio.


I dati dell’Istituto Superiore di Sanità, diffusi nel portale Epicentro, indicano che negli ultimi anni si è ridotta la prevalenza di persone con sintomi depressivi ovunque nel Paese, ma meno nelle regioni meridionali.


Il fatto che il 40% dei depressi non si curi è doppiamente grave sia per il rischio di cadere in altre malattie di tipo neurodegenerativo, come l’Alzheimer, sia perché con le adeguate cure oggi disponibili ci sono buone probabilità di guarigione.


Per approfondire i fattori di rischio delle patologie neurodegenerative e le possibilità di prevenzione
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