L’olio di oliva fa bene al cervello e favorisce la memoria soprattutto negli anziani studio del CNR con Università della Tuscia

Roma, maggio 2020 – L’olio extravergine di oliva è in grado di stimolare la formazione e la crescita di nuovi neuroni (neurogenesi) nell’Ippocampo favorendo il miglioramento della memoria episodica. Lo ha dimostrato uno studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche realizzato insieme con l’Università della Tuscia. L’olio extravergine di oliva contiene l’idrossitirosolo che ha forti capacità protettive e antiossidanti sulle cellule e favorisce la capacità di generare neuroni nel cervello, funzione che con l’invecchiamento si riduce progressivamente, causando la drastica riduzione della memoria episodica specialmente negli anziani.


Lo studio, condotto da un team di studiosi, guidati da Felice Tirone in collaborazione con Laura Micheli, Giorgio D’Andrea e Manuela Ceccarelli dell’Istituto di biochimica e biologia cellulare del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ibbc), ha dimostrato che l’idrossitirosolo reverte il processo di invecchiamento neurale. Lo studio è ora pubblicato sulla rivista internazionale Faseb Journal. “L’assunzione orale di idrossitirosolo per un mese conserva in vita i nuovi neuroni prodotti durante tale periodo nell’adulto e ancor più nell’anziano, nel quale stimola anche la proliferazione delle cellule staminali, dalle quali vengono generati i neuroni”, spiega Tirone. “Inoltre l’idrossitirosolo, grazie alla sua attività antiossidante, riesce a ‘ripulire’ le cellule nervose, perché porta anche ad una riduzione di alcuni marcatori dell’invecchiamento come le lipofuscine, che sono accumuli di detriti nelle cellule neuronali”.


“Abbiamo poi verificato che i nuovi neuroni prodotti in eccesso nell’anziano vengono effettivamente inseriti nei circuiti neuronali, indicando così che l’effetto dell’idrossitirosolo si traduce in un aumento di funzionalità dell’ippocampo”, aggiunge Micheli. “La dose assunta quotidianamente durante la sperimentazione equivale alle dosi che un uomo potrebbe assumere con una dieta arricchita e/o con integratori (circa 500 mg/die per persona). Comunque l’assunzione di idrossitirosolo avrebbe un’efficacia anche maggiore se avvenisse mediante consumo di un cibo funzionale quale è l’olio di oliva”.


Questi risultati confermano gli effetti benefici della dieta mediterranea, in particolare per l’anziano, e suggeriscono anche nuove opportunità di protezione ecologiche infatti i residui della lavorazione delle olive, che sono, molto inquinanti, contengono una grande quantità di idrossitirosolo: migliorando le procedure di separazione delle componenti buone nella lavorazione delle olive consentirebbe di ottenere maggiori quantità di idrossitirosolo e di ridurre l’impatto ambientale dgli scarti.


Allo studio hanno partecipato ricercatori dell’Università della Tuscia: Carla Caruso del Dipartimento di scienze ecologiche e biologiche e un team del Dipartimento di Scienze agrarie e forestali composto da Roberta Bernini, Luca Santi e Mariangela Clemente, che ha sintetizzato l‘idrossitirosolo con una nuova procedura brevettata.


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