Prevenzione Alzheimer: i medici di base faranno i test di controllo. Annuncio all’istituto superiore di sanità
Roma, gennaio 2020 – Saranno i medici di base a valutare per primi nei pazienti eventuali segnali di decadimento cognitivo, che potrebbero essere sintomi di futura Demenza o di Alzheimer. Questa novità, resa nota durante un convegno all’ Istituto Superiore di Sanità, renderà possibile individuare per tempo le persone a rischio, suggerendo linee di comportamento e corretti stili di vita a loro e ai familiari, per allontanare il pericolo di cadere nella patologia conclamata. L’Alzheimer colpisce oggi 47 milioni di persone nel mondo, che diventeranno 130 milioni entro il 2030 a causa dell’invecchiamento della popolazione. L’Italia, con 1,2 milioni di malati, è particolarmente a rischio essendo uno dei paesi più vecchi del mondo.
I nuovi corsi di formazione ai medici di base per somministrare ai pazienti i test di valutazione dello stato cognitivo sono in programma presso varie ASL nelle città di Milano, Brescia, Bologna, Firenze, Roma e Perugia. Oltre alla somministrazione dei test, i medici vengono istruiti, in collaborazione con gli specialisti, sulla presa in carico dei pazienti per migliorare le loro condizioni.
La prima applicazione è stata realizzata dalla ASL di Milano con un gruppo multidisciplinare coordinato dall’Istituto Besta. L’esperienza è stata successivamente diffusa a livello nazionale con l’approvazione da parte del Ministero della Salute del progetto NET.
I Medici di Medicina Generale (MMG), noti come medici di base, hanno un ruolo fondamentale e decisivo nel promuovere la diagnosi tempestiva di decadimento cognitivo e possono consigliare ed educare il paziente e la famiglia ad interventi di prevenzione primaria, riducendo l’utilizzo dei farmaci neurolettici ed eventualmente possono inviare tempestivamente il paziente allo specialista.
L’Alzheimer è una malattia che lavora al buio per 15 – 20 anni senza dare sintomi e distrugge progressivamente i neuroni del cervello. L’importante è individuarla prima possibile. Non c’è ancora una cura ma c’è la possibilità di prevenzione per rallentarne in decorso e a volte anche per recuperare i danni subiti, utilizzando il protocollo Train The Brain realizzato all’Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche e applicato dalla Fondazione IGEA Onlus.
Per informazioni sulla prevenzione contro l’Alzheimer e il contrasto nelle forme iniziali:
tel. 0688814529 – 3518746014
mail. info@fondazioneigea.it
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